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Gargano, un viaggio lungo duemila anni

Pubblicato da il 12 Dicembre 2015
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gargano-14Gargano è terra di tradizioni tutte da vivere durante il weekend.

La Montagna del Sole ha un patrimonio di storia millenaria e una tappa obbligata, in questo senso, è rappresentata dalla Necropoli del Monte Saraceno a Mattinata.

Il Monte Saraceno, a cinque chilometri da Mattinata, è formato da tre colline non molto alte tra i 200 e i 300 metri circa, ma il paesaggio è una meraviglia tipicamente garganica, dove montagna, roccia e mare danno il senso di una libertà infinita e della grandezza di una terra dalla bellezza sconfinata. Per raggiungerlo bisogna fermarsi con la propria automobile a un chilometro dal Monte lungo la Strada Statale 89 e percorrere una strada davvero piccola incassata tra la roccia e i pini, avendo come vista gli uliveti in pianura, la baia, ma anche il Monte Sacro che guarda dall’alto in basso tutti i visitatori. La storia di Mattinata e quella di Monte Saraceno vanno di pari passo. Gli antichi abitanti di questo affascinante scorcio di Gargano furono i Dauni, sbarcati sul promontorio del Gargano dall’Illiria alla fine del settimo secolo a.C. Di queste popolazioni si ritrovano ancora oggi testimonianze del loro passaggio grazie agli insediamenti neolitici e paleolitici rinvenuti. Ed è proprio sul Monte Saraceno che ritroviamo una necropoli-santuario. La necropoli rappresenta una delle più importanti testimonianze dei Dauni ed è possibile vedere quasi in serie oltre cinquecento tombe della necropoli, incavate nella roccia. In queste ultime sono state ritrovate anche testimonianze di artigianato e di utensileria dell’epoca daunia. All’estremità del Monte Saraceno possiamo ammirare la millenaria via sacra dei dauni, che porta al mare.

Risalendo per i sentieri arriviamo al già citato Monte Sacro, 874 metri d’altezza, ammirato da Orazio e che allora gargano-17veniva chiamato Monte Dodoneo, dove si trovava un tempio in onore di Giove. Secondo la tradizione alla fine del V secolo d.C., l’allora Vescovo di Siponto insieme ad altri vescovi della Puglia dedicò il tempio alla Santissima Trinità. Oggi è possibile vedere i ruderi dell’Abbazia Benedettina della Santissima Trinità, un monumento di stile romanico, edificato tra il X e l’XI secolo, che è una testimonianza della serenità e della meditazione di cui si poteva godere in questo luogo religioso. Testimonianza che può essere confermata dalla bellezza del panorama garganico, che si può ammirare da quello che una volta era l’eremo benedettino.

Sia nel territorio di Mattinata, ma anche spostandosi verso Sannicandro Garganico o in direzione di Vieste possiamo ritrovare resti significativi di costruzioni dell’epoca romana. Presso il Santuario di Santa Maria di Merino, a 8 chilometri da Vieste sulla litoranea in direzione Peschici, possiamo ammirare un sito archeologico conosciuto come villa romana di Merino. La Villa è una rappresentazione dell’epoca romana di quella che oggi potremmo definire un’azienda agricola, dedita alla produzione di vino e olio. Su tutta l’area è possibile riconoscere a grandi linee la conformazione delle varie aree e la struttura tipica di una villa romana. Significative in questo contesto sono senza dubbio le due colonne di granito egiziano, che sostengono ora l’arco trionfale del presbiterio all’interno del Santuario. Nei pressi di questo scavo archeologico nella località della Salata possiamo ritrovare la necropoli paleocristiana della Salata tornata a vivere dopo secoli di abbandono.

Il Gargano nella bellezza dei suoi paesaggi nasconde in se e poi mostra in tutta la sua grandezza secoli di storia tutti da vivere, percorrendo le strade e le vie della Montagna del Sole.

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